REALACCI e MATTESINI. -
Al Ministro dello sviluppo economico, al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare.
- Per sapere - premesso che:
le biomasse e in generale la produzione di energia da fonti
rinnovabili rappresentano un'importante opportunità per il nostro
territorio e per la sua economia, rendendo al tempo stesso l'Italia più
rispettosa dell'ambiente, più competitiva e più vicina alle esigenze
delle persone, e delle comunità;
il contenimento delle emissioni di anidride carbonica per
ridurre il rischio di mutamenti climatici è una delle più grandi sfide
che l'umanità ha davanti. L'Italia ha peraltro già assunto in sede
internazionale e, in particolare, a livello comunitario importanti e
vincolanti impegni di riduzione delle emissioni di CO
2 nell'ambito del programma detto «20-20-20»;
tra le fonti di energia rinnovabili utilizzate, grande
importanza è come detto assunta dall'utilizzo delle biomasse. Per
biomassa s'intende ogni sostanza organica derivante direttamente o
indirettamente dalla fotosintesi clorofilliana;
la direttiva comunitaria Renewable Energy Sources (RES), ha
stabilito che le fonti di energia devono essere sostenibili, quindi,
anche per quanto riguarda le biomasse, bisogna tenere conto delle
distanze, dei modi di produzione e del bilancio energetico complessivo;
da recenti dossier redatti dalle più importanti associazioni
ambientalista come, Legambiente e WWF, la questione della produzione
elettrica da biomasse è in effetti molto complessa e composta da realtà
distanti tra loro. È largamente condivisa in materia la scelta che opta
per la filiera corta, con impianti piccoli che utilizzano materia prima
raccolta sul posto, derivante dalla manutenzione dei boschi, piuttosto
che da residui delle attività agricole. Quando invece si parla di grandi
impianti da più megawatt per produrre elettricità, l'importazione di
materia prima dall'estero, spesso di incerta, è scelta obbligata, pur
non dando sempre alcun beneficio per il territorio e avendo scarsa o
nulla efficienza energetica e ed economica;
è questo il caso del futuro impianto a biomasse per la
produzione di energia elettrica in località Renzino in comune di Foiano
della Chiana (Arezzo);
in data 8 settembre 2010 le società Eteco srl, Contro Corrente
srl, Sirio Energia srl, Toscana Energy srl, Natural Energy srl e La
Primula srl hanno singolarmente presentato alla provincia di Arezzo, sei
distinte richieste per il rilascio di «autorizzazione unica» ai sensi
della legge regionale Toscana n. 39 del 2005 per la realizzazione ed
esercizio di un proprio impianto a biomasse, ciascuno di potenza
inferiore ad 1 megawatt;
i sei impianti, tre di potenza di 0,420 Mwe e tre di potenza
0,256 MWe, hanno una potenza complessiva pari a circa 2 megawatt,
potenza installata che non avrebbe dunque accesso ai benefici previsti
dalla legge per gli impianti di piccola taglia. Gli stessi dovrebbero
essere realizzati utilizzando una porzione di un unico immobili
esistente, in Via d'Arezzo a Foiano della Chiana, all'interno del quale
verrebbero ricavati n. 6 distinti locali atti a contenere i singoli
gruppi elettrogeni. Ogni impianto avrebbe la propria connessione alla
rete elettrica nazionale;
l'impianto, secondo quanto si apprende dall'amministrazione
comunale, verrebbe alimentato con tutti gli oli vegetali più comuni
presenti oggi nel mercato nazionale ed internazionale. Tali oli ai fini
commerciali e di corresponsione della tariffa onnicomprensiva da parte
del gestore dei servizi energetici, vengono classificati in oli
tracciabili da filiera europea od oli di origine extra europea;
il comune di Foiano della Chiana ha presentato ricorso per
l'annullamento delle deliberazioni della giunta provinciale di Arezzo
nn. 129, 130, 131, 132, 133 e 134 del 15 marzo 2012 comunicate al comune
di Foiano della Chiana in data 29 marzo 2012. I motivi del ricorso sono
riferiti non solo ad alcune difformità progettuali rispetto alle norme
regolamentari vigenti nel comune ma anche all'uso di oli non di filiera
corta in violazione al PIER emanato dalla regione Toscana, con
particolare riferimento alla non valorizzazione delle risorse locali.
L'olio di palma è una risorsa non reperibile a livello locale dato che
deve essere importato dall'estero;
l'amministrazione comunale di Foiano della Chiana ha
interpellato in data 17 ottobre 2011 il gestore dei servizi energetici
per verificare la legittimità e la conformità alla legge dell'iter
autorizzativo degli impianti di Renzino -:
se i Ministri interrogati ritengano opportuno anche per il
tramite del Gse effettuare le verifiche di competenza in questo come in
altri casi analoghi, e se l'incentivo dato all'impianto sia conforme al
relativo conto energia. (4-17250)
Fonte:
http://banchedati.camera.it/sindacatoispettivo_16/showXhtml.Asp?idAtto=58196&stile=6&highLight=1