Benvenuto, il nostro blog vuole informare i cittadini della Valdichiana, e non solo, sull'imminente costruzione e messa in funzione di centrali a biomasse che bruceranno olio combustibile. Qui troverai informazioni su cos'è una centrale a biomasse, come funziona, quali sono i progetti approvati e in corso di realizzazione, quanto costano in bolletta questi impianti, i danni alla salute e all'ambiente. Siamo curiosi di sapere cosa ne pensi e di leggere i tuoi contributi, ma ti preghiamo di attenerti alla tematica del blog...grazie.


29 mag 2012

GRAZIE PER LA PRESENZA E IL SOSTEGNO

Ringraziamo tutti per la presenza di ieri sera. La sala gervasi piena di gente ci ha riscaldato il cuore. Grazie a chi ha contribuito con le proprie parole intervenendo e spiegando, a chi ha raccontato la sua esperienza con le biomasse, penso ai rappresentanti di Renaia, Castiglion Fiorentino, Sinalunga e Rigutino. Un grazie speciale a quanti hanno dato il loro contributo al ricorso cittadino al Tar. Presto saranno online sul blog i video dell'assemblea pubblica di ieri sera.

27 mag 2012

QUESTA SERA TUTTI PRESENTI

QUESTA SERA E' IMPORTANTE ESSERCI PER AVERE UN QUADRO CHIARO SUI PROGETTI DI REALIZZAZIONE CENTRALI A BIOMASSE PRESENTATI IN COMUNE CHE RIGUARDANO IL TERRITORIO DI FOIANO, MA IN PERICOLO E' TUTTA LA VALDICHIANA. SI COMINCIA CON UN IMPIANTO, COM'E' SUCCESSO A CORTONA, E IN POCO TEMPO SI ARRIVA A TRE, E POI A QUANTI??

22 mag 2012

INCONTRO A FOIANO

Ieri sera siamo stati all'assemblea dell'Associazione Tutela Valdichiana Comitato di Cortona, durante la serata si è parlato delle biomasse e di come funzionano.  Nel Comune di Cortona sono state approvate oltre all'impianto misto ad olio e biomasse di origine vegetale di Renaia, anche due centrali di biogas ovvero biodigestori di materiale organico. Sono i primi due di 17 impianti che verranno disseminati in Valdichiana insieme ad un numero non meglio precisato di impianti a biomasse che bruciano olio come quello di Foiano.
Ieri sera si è parlato dell'aumento esponenziale, negli ultimi 4 anni, di leucemie, malattie del sangue e policitemie con l'intervento di alcuni medici di base, ad essere colpiti gli abitanti della Valdichiana in modo particolare quelli più vicini agli inceneritori.
Cortona è un esempio di ciò che non deve accadere a Foiano, non si può giocare con la nostra salute, non si può continuare a mettere le mani in tasca ai cittadini. Farci pagare gli incentivi per fonti rinnovabili che lo sono solo per legge. Come si può considerare fonte rinnovabile sei motori di camion che bruciano olio, un olio che viene dall'Indonesia importato con navi cisterna e trasportato con i tir?
Molte domande e tante risposte verranno fatte e fornite durante l'ASSEMBLEA PUBBLICA DELL'ASSOCIAZIONE TUTELA VALDICHIANA DI LUNEDì PROSSIMO NELLA SALA GERVASI DI FOIANO ALLE 21.00.

17 mag 2012

BUONI ESEMPI

Sulla nuova pagina del blog "M'ILLUMINO di...esempi d'energia sostenibile" abbiamo segnalato un altro comune, quello di Senigallia che con il suo piano energetico ha vinto il premio come comune virtuoso. Dopo un'attenta analisi Senigallia ha scartato l'ipotesi della costruzione di centrali a biomasse perchè non esiste materia prima da bruciare nel comune nè è pensabile trasformare le colture alimentari in colture di olio vegetale. Nella pagina trovate tutti i link per visionare il piano energetico che è valso il premio di Comune Virtuoso.

11 mag 2012

NUOVA PAGINA


In alto, accanto ad home, trovate il link alla nuova pagina del blog "M'ILLUMINO di...esempi d'energia sostenibile" dove raccoglieremo tutti i buoni esempi di gestioni comunali di energia rinnovabile. Ci sono amministrazioni che hanno già previsto l'abbattimento dell'aliquota comunale dell'Imu grazie a fonti di energia pulita. Leggere per credere...

10 mag 2012

LE NOSTRO FOTO

VIVERE DAVANTI ALL'ECOMOSTRO


Ecco cosa significa svegliarsi una mattina e trovare un ecomostro davanti alle finestre di casa. Investire tutte le proprie risorse in un’attività turistica e vedere gli sforzi di una vita messi a rischio da una decisione amministrativa che piove dall’alto. Intervista ad una abitante e imprenditrice di Renaia, Cortona, che confina con l’impianto a biomasse. 

1)Era stata informata dall’amministrazione riguardo alla realizzazione e messa in funzione dell’impianto a biomasse?
Sono venuta a conoscenza della centrale in maniera casuale, durante una conversazione tra conoscenti, che  sapendomi proprietaria di un agriturismo nella zona, mi hanno chiesto se fosse dove erano state autorizzate le centrali a biomasse. Sono caduta dalle nuvole e ho cercato di informarmi. Ho intuito subito il pericolo, perché sono sempre stata sensibile alla conservazione del territorio, pur consapevole di quanto fosse necessario coniugare il paesaggio, la storia e la qualità ambientale con le esigenze del progresso. Ho provato angoscia quando, esaminando il parterre di persone a cui mi sarei potuta rivolgere, ho constatato di non potermi fidare degli amministratori che avevano autorizzato né, per esempio, delle forze di opposizione che mi potevano strumentalizzare. Mi sono venuti in soccorso alcuni amici, con i quali abbiamo deciso che la cosa più importante da fare era la ricerca della documentazione. Così abbiamo fatto.
 2) Qual è la distanza fra la sua struttura e l’impianto?
La mia struttura dista dalle centrali circa 200 metri. Si tratta di una casa colonica con vari annessi, restaurati accuratamente, con notevole investimento economico, e con una consolidata clientela, soprattutto straniera. Tutto intorno al capannone delle centrali possiedo alcuni ettari di buon terreno agricolo, nel quale coltivo cereali, ortaggi, viti e olivi.
3)Quanti altri abitanti di Renaia vivono vicini all’impianto?
Il vecchio borgo di Renaia ha circa una cinquantina di abitanti, ma l’azione della centrale interessa un raggio di 500–1000metri. A varie distanze insistono agriturismi, abitazioni, vigneti D.O.C. e oliveti I.G.T. A soli 20 metri dal capannone c’è un frantoio abilitato a frangere olive biologiche e Igt.
4)Quando ha capito che la centrale a biomasse ha tutte le caratteristiche per essere una speculazione per ricevere i finanziamenti e che mette a rischio la salute, come si è sentita e cosa ha fatto?
Considerando che la prima autorizzazione delle centrali risale al 18 agosto del 2009 e che solo in novembre siamo entrati in possesso della documentazione dalla Provincia, ho impiegato il tempo a cercare di approfondire la conoscenza sulla produzione di energia elettrica bruciando olio di palma. Più m’informavo, più prendevo coscienza della pericolosità derivante dalle emissioni inquinanti, dai rumori e dagli odori molesti e quindi delle conseguenze sulla mia attività e sulla salute di tutti. Abbiamo cominciato a riunirci nelle sale civiche; abbiamo chiamato, autotassandoci, esperti scienziati ad illustrarci l’impatto di simili impianti sull’ambiente e sulla salute. Una volta ritirati i documenti e iniziato il loro esame, insieme al gruppo di cittadini che nel frattempo si erano aggregati, abbiamo cominciato a trovare in essi delle lacune, delle superficialità, delle palesi incongruenze nella forma e nella sostanza.
5)Secondo lei quali saranno i danni provocati da questa centrale all'economia turistico-agricola della zona di Cortona?
E’ la cosa che ci ha fatto indignare di più costatare come, sin dai primi atti, si fossero sottovalutati l’impatto sanitario e le prevedibili conseguenze che avrebbe avuto sulle imprese operanti nel territorio circostante. Gli uffici comunali si erano solo preoccupati di richiedere che il combustibile usato rientrasse nella categoria delle biomasse. Per il resto, tutto bene, comprese le migliaia di mq di tetto in amianto che costituivano la copertura del vecchio capannone. Abbiamo appurato che la superfice catastale necessaria era stata suddivisa in 6 particelle di pochi mq, ciascuna intestata ad una delle sei ditte che avevano richiesto l’autorizzazione ad aprire sei impianti, piccoli e distinti. Per fare un esempio, sarebbe come se ogni componente di una famiglia chiedesse di diventare proprietario di una sola stanza e vi prendesse la residenza, pretendendo di non essere considerato più una famiglia. Era evidente che rappresentava un’operazione finanziaria, resa possibile da una lacunosa normativa e da un generoso sistema d’incentivazione. In breve tempo abbiamo raccolto migliaia di firme contro questa centrale. Abbiamo chiesto e ottenuto un consiglio comunale aperto al quale hanno partecipato numerosissimi cittadini e le autorità coinvolte. Nel frattempo avvenivano varie manovre di aggiustamento delle carte ma, nonostante questo, la Provincia si è vista costretta a riesaminare le sei autorizzazioni. Nuove conferenze dei servizi e nuove denunce d’irregolarità, hanno costretto le sei imprese ad impegnarsi per l’istallazione di un sistema di abbattimento delle sostanze inquinanti. C’è stata persino un’interpellanza parlamentare, per la quale si è attivato un Onorevole venuto a conoscenza della cosa in occasione di una sua visita a Cortona….ma già allora il governo aveva altre grane da risolvere.
6)Può raccontarci meglio le fasi di costruzione dell'impianto e delle prove di messa in funzione?
Certo. Nell’agosto del 2010 le sei centrali ricevono la conferma delle sei autorizzazioni. Il tutto si interrompe nuovamente quando i Vigili del fuoco non rilasciano l’indispensabile certificato antincendio. Ma nel frattempo ci accorgevamo, dal rumore e dagli odori, che i motori venivano accesi, sempre di notte. Non ci siamo mai accorti dei lavori fatti per l’istallazione degli impianti perché, in realtà, questi sono stati insignificanti. Il capannone c’era, i tramezzi in cartongesso non hanno richiesto passaggio di grandi mezzi. L’unico evento è stato il trasporto di un grosso e rugginoso serbatoio per l’olio di palma, tra l’altro avvenuto nelle prime ore di una domenica. Nel frattempo avevamo presentato un ricorso al TAR, tutt’ora in attesa di essere discusso. Come vede questa storia ha comportato un notevole impegno, sia di tempo che di denaro, e stress emotivo. La storia non è finita perché, a seguito di una nostra denuncia, abbiamo dimostrato che nel gennaio di quest’anno le centrali erano partite e i fumi prodotti, scaricati sul tetto di amianto, hanno lasciato delle vistose tracce di catrame. E’ intervenuto il Sindaco che, con ordinanza ha richiesto la rimozione del tetto del capannone e, nel frattempo, l’interdizione dall’utilizzo della struttura stessa. In questi giorni stanno smantellando il tetto e questa è una nostra vittoria: grazie a noi il Comune di Cortona si libererà di un quantitativo enorme di cemento-amianto. Non abbiamo mai mollato e non molleremo fino a quando i nostri amministratori non capiranno che esiste sì il diritto d’impresa (ma per tutti, quindi sia per noi che per le ditte interessate alla produzione di energia) ma esiste, ed è indisponibile, il diritto alla salute. I cittadini hanno il diritto di conoscere e partecipare a quelle fasi decisorie che possono avere conseguenze sul loro futuro economico e sull’ambiente in cui vivono, soprattutto quando saranno essi a pagarne il costo.
Concludo dicendole che è difficile riassumere tre anni di vita trascorsa a combattere un ecomostro incombente. In questi anni, prima di ogni investimento nella mia azienda, mi sono chiesta se ne valesse la pena o se sarebbero state risorse gettate al vento in caso di partenza delle centrali. Nonostante questo sono andata avanti perché credo che rassegnarsi sia come morire piano piano. 

7 mag 2012

GRAZIE A FOIANO IN PIAZZA

Ringraziamo il sito Foiano in Piazza per la visibilità e l'aiuto che così ci ha dato; parlare di un problema come questo, che riguarda tutta Foiano, è importante. Come già anticipato sul sito di Foiano in Piazza stiamo organizzando un incontro aperto a tutti gli interessati, seguiteci qui sul blog e vi daremo notizia. Ribadiamo inoltre che Valdichiana Pulita è il blog di un gruppo di cittadini che fa parte dell'associazione Tutela Valdichiana - sezione di Foiano.
A tutti coloro che sono fautori del sì alla realizzazione dell'impianto a biomasse rinnovo l'invito a spiegarci le ragioni del sì per un confronto costruttivo.

6 mag 2012

LE CONSEGUENZE PER LA NOSTRA SALUTE


Le polveri sottili prodotte bruciando olio si comportano come gas restano sospese in aria e poi le respiriamo, vengono assimilate dai nostri alveoli polmonari e in 60secondi assorbite dal sangue, in 1 ora arrivano ai nostri organi e, come mostra il filmato, provocano tumori...VEDERE PER CREDERE

4 mag 2012

L’OCIO DELLA VALDICHIANA REGALA “UOVA VERDI” AI GRUPPI INDUSTRIALI

Pasqua è passata ma c’è chi ancora l’uovo lo deve aprire e il regalo è un bel certificato verde. Che cos’è un certificato verde? Una medaglia di “industria ecologica” per i grandi gruppi, una scusa per accedere ai finanziamenti europei per lo sviluppo di fonti pulite da energia rinnovabile. Così grazie a questa corsa al certificato verde e ai finanziamenti europei che arrivano dalle nostre tasche – i soldi vengono prelevati dalle bollette energetiche con la voce A3 – si assiste alla disseminazione di centrali a biomasse in Italia. Ed in particolare noi guardiamo con preoccupazione al nostro territorio, la Valdichiana. 

 

Cortona ha già visto spuntare il suo impianto a biomasse in località Renaia. La centrale, con potenza di circa 1Megawatt, può bruciare olii vegetali e generiche biomasse di origine vegetale. Il Comune di Castiglion Fiorentino ha già dato la propria disponibilità alla costruzione (è stata individuata come area Poggio Ciliegio, in aperta campagna, tra i confini comunali di Castiglion Fiorentino e Cesa-Marciano della Chiana) di un impianto che dovrebbe essere di circa 50Megawatt. E a Foiano della Chiana è stato individuato un capannone in località Renzino per la realizzazione di un impianto da 2Megawatt. Secondo i progetti depositati in Comune dai privati proponenti, all’interno del capannone di Renzino verranno istallati 6 motori: tre di potenza 225kw e tre di potenza 420kw per un ammontare di circa 2Megawatt. Ogni motore è intestato ad una società diversa e l’impianto, se pur in un unico capannone, è diviso in 6 piccole centrali, mentre i finanziamenti che riceverà sono da moltiplicare per 6. Ciascun motore ha bisogno, per bruciare gli olii vegetali, di bruciare gasolio, ma non è dato sapere quale sarà l’impatto ambientale dei fumi per ogni motore e quello del viavai di camion che sono necessari per l’approvigionamento dell’impianto, si parla di centinaia di camion ma anche su questo punto non c’è chiarezza. 

Quello che è accertato, grazie all’esperienza di studi universitari e ad altre associazioni di cittadini attive contro gli impianti già funzionanti nel resto d’Italia, è che queste centrali a biomasse producono polveri sottili e ultrasottili che si depositano a distanza di chilometri su tutto il territorio. Polveri che vanno a finire nei nostri polmoni e sulle colture circostanti, ovvero nei nostri piatti. E’ certo inoltre che questi impianti, per poter pareggiare i costi, devono bruciare continuamente, sono strutturati per lavorare 24oresu24 tutti i giorni. Ma considerando il numero di centrali a biomasse presenti ad oggi in Italia e in corso di realizzazione, non sarebbe sufficiente mettere a coltura di colza o girasole l’intero territorio agricolo italiano per soddisfarne il bisogno. E’ lecito pensare che, non esistendo olio da bruciare in Italia, questi verranno acquistati dall’estero e molti da paesi extrauropei, attualmente i principali produttori. Ma che senso ha tappezzare l’Italia e la Valdichiana di impianti a biomasse se la materia prima qui non esiste? Considerando che la resa in energia elettrica è bassa? Che per i cittadini in bolletta è un costo? Che un impianto di questo tipo ha una vita massima stimata di 15 anni? Dopo 15 anni l’erogazione dei contributi s’interrompe. E chi controllerà che cosa viene bruciato veramente all’interno? E’ lecito pensare che una volta realizzati gli impianti, i privati proprietari chiederanno l’autorizzazione alla trasformazione per bruciare rifiuti visto che non c’è olio per tutti? A quanto ammonteranno i danni provocati alle colture agricole e al minor afflusso turistico in Valdichiana? Di certo i turisti non vengono per vedere silos e colonne di fumo nero, allo stesso modo prodotti da agricoltura biologica cresciuti all’ombra di ciminiere vedono ridurre il loro mercato. Quanto si svaluteranno i nostri immobili con vista sui camini?

A conti fatti, quanto ci costerà veramente questa energia elettrica?


Fonti:

http://truccobiomasse.altervista.org/risorse.html

2 mag 2012

RIDIAMOCI SU...



IL RETRO DEL NOSTRO VOLANTINO

Questo è il retro del nostro volantino le domande che noi ci poniamo sulla validità di questo impianto a biomasse di prossima realizzazione a Foiano della Chiana le trovate poco sotto nel blog in formato testo, più chiare per la lettura.